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Stadi sul cammino della vita

[Stadier paa Livets Vei], traduzione dal danese di Anna Maria Segala e Anna Grazia Calabrese. A cura di Ludivica Koch


Milano, Rizzoli, 1993, Classici (blu)
cm 19.7x13, pp. 716-(2), tela, acetato, custodia illustrata
Prima edizione italiana, unica nella collana. Copia perfetta >>>

€ 55
INDICE

Introduzione di Ludovica Koch   5
Bibliografia essenziale   73

STADI SUL CAMMINO DELLA VITA

Studi di autori diversi. Raccolti,
dati alle stampe e pubblicati da Hilarius il Rilegatore   79


LECTORI BENEVOLO!   81

IN VINO VERITAS   87


Una rimembranza riferita da William Afham


CONSIDERAZIONI VARIE SUL MATRIMONIO IN RISPOSTA
A DELLE OBIEZIONI DA PARTE DI UN MARITO   189

COLPEVOLE? NON COLPEVOLE?   313


Una storia di passione.
Esperimento psicologico di Frater Taciturnus 
Annuncio di ritrovamento   315
(Diario)   323
La tranquilla disperazione   331
Meditazione d’un lebbroso su se stesso   374
Il sogno di Salomone   397
Una possibilità   430
Lettura   491
Nabucodonosor   540


EPISTOLA AL LETTORE


di Frater Taciturnus   591   
1. Che cos’è l’amore infelice,
e qual è la sua variante in questo esperimento?   599
2. Il malinteso come principio tragico e comico-tragico
utilizzato nell'esperimento   615
3. Sul maggiore bisogno di realtà storica
del tragico rispetto al comico   642
4. Il pentimento impedito dialetticamente a costituirsi   654
Appendice:
Uno sguardo fuggevole all’Amleto   661
5. L’eroe. La passione.   664
Appendice:
Le sofferenze autoinflitte - L’autolesionismo   678
6. Non pentirsi di nulla è la suprema saggezza   690


Conclusione   703
«[...] Gli Stadi sul cammino della vita, che presentiamo qui nella prima traduzione italiana, sono l'ultima opera pseudonima di Kierkegaard; l'ultimo libro, dunque, dello scrittore giovane, e forse in assoluto il suo più inquietante e più bello.

A seguirne la storia nei Diari, la vediamo pensata in origine come due libri indipendenti, tutti e due variamente agganciati al modello di Aut aut, ma, a differenza di Aut aut, collegati da un unico tema: lo stesso del Simposio platonico, la natura e gli effetti dell'amore, cui si aggiunge - nella prima parte - uno studio fenomenologico della «categoria» della donna. I due libri sono il lungo e sofferto Colpevole? non colpevole?, progettato in origine come il tassello mancante ad Aut aut: un Diario dell'amante infelice in aperto contraltare a quello del Seduttore e con una vicenda di rinuncia erotica simile a quella della Ripetizione, ma scritto, contro le fluviali abitudini di Kierkegaard, lentamente e penosamente in quasi due anni. E una nuova del dittico su cui è costruito  In vino veritas e Considerazioni varie sul matrimonio, una nuova versione di quello su cui è costruito Aut aut, destinato a chiamarsi Il dritto e il rovescio e a mettere ancora una volta a confronto il mondo «estetico» (rappresentato dal voluttuoso banchetto) e la sfera «etica» (rappresentata dal giudice Vilhelm, sposato, padre e «pilastro della società»).
Contro tutte le apparenze, il numero di richiamo del libro - il brillantissimo In vino veritas, giudicato da Brandes «non inferiore al suo modello, il Simposio di Platone; e non esiste elogio maggiore» - ha dietro di sé una composizione eccezionalmente faticosa, fra secche dell'immaginazione ed eccessi del pensiero: e tuttavia ne svapora completamente il ricordo fin dalla felice, dubbiosa sospensione dell'attacco. [...]» (Dall'Introduzione di Ludovica Koch)

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